Corona 01

Da giorni un silenzio globale nell’ora di punta.
L’ho visto in un film e il protagonista sfrecciava sulla sua auto
in una Times Square popolata di sole facce sui led.
La musica di sottofondo era una canzone delirante dei Radiohead.

Da giorni un silenzio cittadino nelle ore che accompagnano il risveglio, per esse è rimasto l’odore del caffè.

Le facce conservano gli occhi e celano i loro orifizi per paura del contagio.
Le espressioni hanno perso il sorriso, anche se riesci ancora a percepirlo dagli occhi che osservi, ma appare mutilato, privato di una sua collaboratrice fondamentale: la bocca.

Le case si scoprono mondi pronti ad accoglierci, sono tane, rifugio.
Tutti a casa!

L’essere umano si ferma.
Il resto prosegue e il cielo si ricolora di blu, le foglie esplodono di verde, i suoni naturali si amplificano, puliti e nettati.

Guardo un geco che mi teme nella sua indifesa mole, vorrei abbracciarlo e dirgli che io ho da temere più di lui… il mio nemico non si vede neanche!

di Alba Spataro