Un’esperienza… non da poco

L’Antartide non è poi così lontana, grazie al Progetto Escac che ha permesso ai ragazzi della III E di conoscere il continente più freddo della terra insieme alla loro insegnante Professoressa Tiziana Serino e alla Geologa ed esperta dell’Antartide Sonia Sandroni.

I ragazzi hanno conosciuto i ricercatori italiani impegnati in una missione in Antartide tramite una videoconferenza con la base Concordia, sede italo-francese di ricerche scientifiche come la Mario Zucchelli completamente italiana.

Durante il collegamento era presente anche la Dirigente Scolastica Maria Giovanna Galvagno che ha ringraziato personalmente per l’opportunità offerta agli alunni della Scuola Secondaria di I grado di Monticiano.

WE ARE THE CHAMPIONS

Ottavio Miele, WE ARE THE CHAMPIONS: essere consapevoli, ci rende liberi

Docente di Scuola Primaria presso l’I.C. “Ambrogio Lorenzetti” Sovicille, Chiusdino Monticiano, Ottavio Miele (44 anni) è alle prese con il suo primo libro che racconta una storia dal tono semplice e scorrevole, in cui si intrecciano momenti e pensieri reali.
Tutto inizia con un abbandono improvviso e inaspettato, che farà scoprire ben presto la cattiveria e l’egoismo dell’essere umano, che vive lasciandosi trasportare dal sistema, senza riflettere. Questo pretesto apre la porta a una lunga riflessione sull’educazione, soprattutto scolastica, che guida le scelte e i comportamenti delle persone, fino ad arrivare alla contemporaneità che ci attanaglia.
La storia di un cane, un padrone e un professore si mischiano, inducendo il lettore a riflettere sull’importanza della consapevolezza e del rispetto delle “regole scolastiche e sociali, che dovrebbero essere uguali”. Le regole, come la musica, sono una necessità e si apprendono con l’esempio di un buon educatore.

Ciò che conta nella vita è la cultura!” – Mi ripetevano sempre. “Senza la cultura e l’istruzione non siamo niente”.

Perché comprare e leggere questa storia?
Per non farsi più trasportare dal sistema senza riflettere, per non diventare automi inconsapevoli, che commettono atti orrendi e per smetterla di essere semplicemente inconsapevoli.

Corona 03

Succede adesso che ho 42 anni,
le città fanno la muta e la pelle esfoliata
rimane sull’asfalto poco battuto.
Tutto paradossalmente respira di più.
I libri di carta, dispositivi connessi, profumi di cucina tra piante
aromatiche e rosmarini dai fiori viola-blu.
Poi due giorni di gelo, l’aria piena di raffiche e la natura
immobile in una sonnolente attesa.

di Alba Spataro

Corona 02

Sulla strada muta osservo finestre illuminate.
Gialle, al loro interno sagome di donne, bambini, uomini, bambine, un cane, un gatto e ancora un cane.
Vasi fioriti e balconi affollati.
Chitarre e sfilate di mezzi militari con dentro la morte.
Fragili, respiri sempre più labili, macchine che smistano ossigeno, ma a troppi non basta.
La vita e la morte, in questi giorni, con maggiore evidenza, quasi si eguagliano.
Un invisibile ma allo stesso tempo appuntito virus ci assale, assale noi esseri umani.
Noi che spavaldi lo abbiamo deriso, adesso ne siamo sopraffatti.
Cambiamo tutto, almeno per un po’.
Andrà tutto bene, dicono.
Salveremo la vita e forse, finalmente, toccheremo le nostre coscienze.
Le strade brulicheranno, le tazzine di caffè torneranno a far baccano dentro il lavello di un bar e il profumo del pane uscirà senza esitazione dalla porta del forno.
Giovanni avrà nuovi occhi e anche Linda.

di Alba Spataro

Corona 01

Da giorni un silenzio globale nell’ora di punta.
L’ho visto in un film e il protagonista sfrecciava sulla sua auto
in una Times Square popolata di sole facce sui led.
La musica di sottofondo era una canzone delirante dei Radiohead.

Da giorni un silenzio cittadino nelle ore che accompagnano il risveglio, per esse è rimasto l’odore del caffè.

Le facce conservano gli occhi e celano i loro orifizi per paura del contagio.
Le espressioni hanno perso il sorriso, anche se riesci ancora a percepirlo dagli occhi che osservi, ma appare mutilato, privato di una sua collaboratrice fondamentale: la bocca.

Le case si scoprono mondi pronti ad accoglierci, sono tane, rifugio.
Tutti a casa!

L’essere umano si ferma.
Il resto prosegue e il cielo si ricolora di blu, le foglie esplodono di verde, i suoni naturali si amplificano, puliti e nettati.

Guardo un geco che mi teme nella sua indifesa mole, vorrei abbracciarlo e dirgli che io ho da temere più di lui… il mio nemico non si vede neanche!

di Alba Spataro

FINORA

Non avevo davvero capito
quanto fosse blu il cielo
e verde la giovane erba
a primavera,
quando il vento inclina
appena il capo
ai rami scossi
del mandorlo dai fiori bianchi iridati e del pesco con le chiome rosa.
Occupata dall’inganno del tempo,
non avevo mai osservato,
con cura,
le mille forme
di esseri, coi lori passi
e l’ombra mia, lunga,
che trema, scomposta
nell’incedere, lungo la strada.
Davvero, non avevo mai ascoltato
il suono delle tante voci,
intorno a me,
ognuna con un timbro,
ognuna che modula l’aria;
e nel respiro
e nei respiri,
nei pianti,
nei sorrisi,
trovo quanto sia bella la vita.

di Sarita Massai

HALLOWEEN A MODO NOSTRO

La festa celtica di Halloween viene inserita nella Scuola dell’Infanzia e in quella del Primo Ciclo (Scuola Primaria e Secondaria di I grado) perchè rappresenta un “pretesto didattico” per aiutare i ragazzi a conoscere altre culture diverse dalla nostra. Come educatori sappiamo bene che non è una festa strettamente legata alle nostre tradizioni culturali e religiose, ma ci aiuta a far capire agli alunni il “mondo intorno a noi“. E’ un modo per stimolarli alla conoscenza e all’approfondimento antropologico di questa tradizionale festa, che sta prendendo campo in Italia e nei paesi dell’Europa del Sud. Stando ben ancorati alla nostra cultura, dedicando del tempo anche alla comprensione e al significato della Festa di Ognissanti e alla celebrazione dei nostri defunti, i ragazzi conoscono poi anche “altre culture”. Ciò è necessario per formare l’uomo e il cittadino. L’uomo deve essere pronto e aperto a ciò che è diverso da noi, ma non distante da noi. L’obiettivo principale delle attività proposte è lo sviluppo della capacità di analisi del mondo culturale europeo, dentro il quale l’Italia vive e si confronta.

E’ necessario ricordare che quando conosciamo la nostra storia, si è coscienti di CHI SIAMO e DA DOVE ARRIVIAMO; tale consapevolezza impedisce di provare paura nel conoscere e usare le altre culture, che possono aggiungere conoscenze nuove e rappresentare arricchimento personale. Dare un senso al mondo e formare il cittadino di domani sono le competenze promosse dal PTOF con la “Cultura del Rispetto” e a cui aspira l’Istituto Comprensivo “Ambrogio Lorenzetti”.

Le attività svolte nella Scuola Primaria “Gianni Rodari” hanno coinvolto in una sperimentazione comune le classi I A, I B, V A e V B con percorsi calibrati per le diverse età e uniti in una performance finale. Sono state svolte attività laboratoriali e multidisciplinari di lettura di testi e racconti, selezionati con cura dai docenti di italiano, ascolto di canzoni, anche in lingua inglese, che i docenti di lingua straniera hanno tradotto e di cui hanno analizzato il significato, svolgimento di giochi e passatempi a tema. Gli insegnanti tutti si sono occupati del delicato compito di strutturare il setting d’aula, stimolando la curiosità degli alunni, portandoli alla conoscenza, senza che venga impartita loro una lezione frontale, ma coinvolgendoli in un’atmosfera di divertimento e di condivisione tra pari. Inoltre, attraverso la realizzazione di semplici maschere con materiale di recupero, gli alunni mettono in gioco la loro creatività e la loro manualità; in tal modo la conoscenza passa attraverso il fare, la cooperazione tra alunni e la didattica laboratoriale. La festa di Halloween viene così declinata come un caleidoscopio di suoni, colori, parole, italiane e inglesi, movimenti ritmati e coordinati, che troveranno la naturale conclusione nel balletto “Codi… amo con Halloween”, in cui gli alunni si incontrano sulle note di “This is Halloween” a passo di coding con “Ode to Code”.

“Codi… amo con Halloween” (video)

L’articolo è stato scritto dalla docente Alessandra Marzuoli e condiviso dal Team Innovazione Digitale e dal Team Bullismo, Cyberbullismo, Legalità e Educazione Civica.